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MVC/009-028 DDD
Marco Ruggeri
organo Ernesto Lingardi (1895)
della
Chiesa di Santa Maria Assunta
REGGIOLO (Re)
1-
Ora Gioiosa, op. 132
2-
Ave Maria, op. 104
3-6
SUITE ' Res Severa Magnum Gauduium'
7 - Scherzo
in sol
8- 14
Sonata in re
Marco
Enrico Bossi
Composizioni per organo
di Marco Ruggeri
Pur contemplato
nei programmi didattici dei Conservatori italiani sin dalla riforma del 1930, il
compositore e organista Marco Enrico Bossi (Salò, Bs 1861-in nave durante la
traversata dell’Oceano Atlantico 1925) è stato generalmente poco considerato e
via via riscoperto solo in questi ultimi anni. Da qualche tempo, infatti, il suo
nome è sempre più presente nei programmi concertistici, nelle incisioni
discografiche e nelle edizioni anche se in prevalenza nella sola produzione
organistica. Celebrato ai suoi tempi come uno dei maggiori concertisti
internazionali d’organo, tuttavia l’attività compositiva di Bossi non si limitò
allo strumento da lui prediletto ma si estese abbondantemente anche al
pianoforte, alla musica cameristica e all’orchestra.
In questo avvio di renaissance bossiana si
inserisce la presente incisione che vuole essere un omaggio al grande organista
di origini cremonesi (nato a Salò in provincia di Brescia solo perché il padre
Pietro, pure organista, si era da poco lì trasferito come organista del duomo;
ma la famiglia era originaria di San Bassano, centro agricolo a breve distanza
da Cremona).

Marco Enrico Bossi
La scelta di uno strumento su cui incidere le
opere organistiche di Bossi non è stata affatto facile perché le idee riformate
del compositore non trovavano ancora concreti riscontri nella coeva attività
degli organari italiani, se non in rari casi. Il periodo 1880-1910 fu infatti
segnato da continue e a volte opposte sperimentazioni organarie. Lo strumento
qui utilizzato è un magnifico esemplare di organo “ceciliano”, costruito dalla
prestigiosa ditta Lingiardi, ricco di sonorità innovative, ma sempre legato alla
più genuina tradizione italiana. Lo spessore “sinfonico” dei suoi registri ben
si addice alla densità e ai colori della scrittura bossiana.
L’organo Ernesto Lingiardi 1895 della parrocchiale di Reggiolo (RE)
di
Federico Lorenzani
I
Lingiardi sono stati un’illustre bottega organaria pavese attiva per oltre un
secolo a partire dai primi decenni dell’Ottocento.
L’organo
di Reggiolo è l’unico organo Lingiardi presente nella provincia di Reggio Emila.
Sperimentatori di tante innovazioni e ideatori dell’organo-orchestra sono stati
protagonisti dell’arte organaria del XIX secolo; sul finire del XX secolo,
cambiati i gusti e le mode, si sono adeguati alle nuove richieste con la
costruzione di tanti organi cosiddetti “ceciliani”. Uno di questi è l’organo di
Reggiolo, tra i pochissimi aderenti a questa nuova corrente costruiti in
territorio reggiano; possiede due tastiere, una pedaliera di 27 pedali, registri
interi azionabili da pomoli estraibili. Lo strumento, giunto ai nostri giorni in
sostanziale stato di conservazione originale (a parte alcuni registri ad ancia),
è stato costruito in modo solido e razionale con materiali di ottima qualità. Le
canne sono realizzate in stagno, piombo e tigrato (una particolare lega ottenuta
dalla fusione dello stagno e del piombo, in proporzione del 50%).
Nel
progetto della nuova chiesa a cura del noto architetto Cesare Costa – lo stesso
che progettò il Teatro Valli di Reggio Emilia – l’organo compariva sul portale
d’ingresso così come è attestato dal disegno. Poi, per motivi ignoti e
certamente non per volontà dei Lingiardi, l’organo venne installato in abside
in cornu epistolae in una posizione molto elevata garantendo ugualmente
un’ottimo risultato acustico dello strumento.
Scheda tecnica
L’organo
è posto in cantoria in cornu epistolae. Il prospetto in legno è dipinto e intagliato, ha
3 campi di cui quello centrale terminante ad arco a tutto sesto e quelli
laterali terminanti a linea orizzontale. La cantoria è in muratura dipinta, con
pavimentazione in pietra. Parapetto rettilineo con al centro una sezione
curvilinea convessa; tale parapetto raffigura festoni e strumenti musicali.
Palco sorretto da 2 mensole a volute.
Facciata
di 31 canne di stagno, suddivise in 3 campate rispettivamente di 7/17/7 canne.
Le canne della campata centrale appartengono al Principale di 8’, dal re 1;
quelle delle campate laterali appartengono al Flauto traverso. Ogni campata è a
cuspide, su unico ordine, con profilo piatto e bocche allineate; il labbro
superiore è a mitria.
Due
tastiere a finestra: quella inferiore per il Grand’organo (primo organo), quella
superiore per l’Organo eco (secondo organo). Entrambe sono di 58 tasti dal Do1
al La5, con prima ottava cromatica. Ricopertura in legno tinto di
bianco per i diatonici ed ebano per i cromatici; frontalini piatti per la
tastiera inferiore e frontalini obliqui per quella superiore. Unione della
tastiera superiore a quella inferiore con comando a pedaletto. Trasmissione
meccanica sospesa per entrambe le tastiere. Unione della tastiera superiore a
quella inferiore mediante apposita meccanica con comando a pedaletto.
Pedaliera
diritta e orizzontale, con 27 note reali dal Do1 al Re3;
prima ottava cromatica; unione con entrambe le tastiere a comando. Trasmissione
meccanica con unione alle tastiere mediante fili metallici.
Registri:
pomelli lignei estraibili disposti in 4 colonne: 2 a destra e 2 a sinistra delle
tastiere. La parte superiore delle 2 colonne a sinistra è per il Grand’organo,
la parte inferiore è per l’Organo eco; la parte superiore delle 2 colonne di
destra è ancora per il Grand’organo, quella inferiore è per la pedaliera.
Marco
Enrico Bossi
Organ
Compositions
by Marco Ruggeri
Though recognized in teaching programs of Italian Conservatories since their
reform in 1930, composer and organist Marco Enrico Bossi (Salò,
Bs 1861-aboard ship during an Atlantic crossing 1925) was generally
disregarded until being rediscovered little by little in recent years. His name
has, in fact, been more and more present in concert programs, recordings and
music editions, though chiefly among organists. Celebrated in his lifetime as
one of the most important international concertizing artists on the organ,
Bossi’s compositional work, nevertheless, is not limited to his preferred
instrument but extends copiously to the piano, chamber music and the orchestra.
The present recording is part of the launch of a Bossian
renaissance
and is intended as a homage to this great organist of Cremonese origins
(born in Salò in the Brescia province only because his father, Pietro, also an
organist, had just transferred there to become cathedral organist, the family
originally being from San Bassano, a farming center close to Cremona).
The choice of an instrument to record Bossi’s organ works on was not at all an
easy one, because the composer’s reformistic ideas had not found their match
among organ builders from the same period, except in rare cases. The period of
1880-1910 was marked by continuous and sometimes contrasting experimentation in
organ building. The instrument used here is a magnificent example of the
“ceciliano” organ, built by the prestigious Lingiardi company, rich in sonoric
innovation yet still tied to a most authentic Italian tradition. The
“symphonic” breadth of its stops lends itself well to the density and colors of
Bossian writing.
The Ernesto
Lingiardi 1895
organ at
the parish church of Reggiolo (RE)
by Federico Lorenzani
The Lingiardi’s had an illustrious organ building workshop in the Pavia area
which was active for over a century, beginning in the first decades of the
1800s.
The organ in Reggiolo is the only Lingiardi organ present in the Reggio Emilia
province. Groundbreakers in numerous innovations and originators of the orchestra-organ,
they were protagonists in the art of organ building from the 19th
Century up.
At the end of the 20th Century, as tastes and styles changed,
they adapted themselves to the new requests with the construction of many
so-called “ceciliani” organs. The organ in Reggiolo is among the very few of
this trend built in the Reggio region. It has two keyboards, one pedal keyboard
with 27 pedals, whole stops
worked by stop levers that can be pulled out. The instrument reaches our modern
age in nearly original condition (apart from some reeds and stops) and was built
solidly and rationally using the highest quality material. The pipes are made
out of tin, lead and “tigrato” (an alloy of lead and tin in proportions of 50%).
In the plan for the new church by the noted architect Cesare Costa – the same
who designed the Valli Theater in Reggio Emilia – the organ appears above the
entranceway, as testified by the design drawing. However, for unknown reasons,
the organ was
installed in the apse in cornu epistolae in a very elevated position
guaranteeing it an excellent acoustic setting, just the same.
Organ
specifications
The organ is located in the choir in cornu epistolae. The wooden organ front is painted and engraved, has 3 fields with the central
one finishing in a rounded arch and the lateral ones finishing in a horizontal
line. The choir has painted walls with stone floors. The parapet is
rectilinear with a section of convex curved lines at the center; the parapet has
decorations and musical instruments depicted on it. The mezzanine is supported
by 2 vaulted keystones.
The front has 31 tin pipes subdivided into 3 spans, 7/17/7 pipes respectively.
The pipes of the central span belong to the 8 foot Principale, from d 1;
those of the lateral spans belong to the Flauto traverso. Each span has
spire-like shapes, flat sides, with the mouths lined up and the upper lip
raised.
Two keyboards "a finestra": the lower one for the Great organ (first organ),
the upper for the echo organ (second organ). Both have 58 keys from C1
al A5, with the first
chromatic octave. The covering is wood, stained white for the white keys and
ebony for the black keys; flat key fronts for the lower keyboard and oblique key
fronts for the upper. Mechanic transmission is suspended for each keyboard.
The upper keyboard is joined to the lower by means of a mechanical device for
that purpose “con commando a pedaletto” [translator’s note: the “pedaletto” is a
small pedal that, when drawn, plays the two keyboards together, combining the
pipes relative to each].
The pedal keyboard is straight and horizontal with 27 actual notes from
C1 al D3; first chromatic octave;
coupler with both keyboards “on command”.
Mechanical transmission with keyboard coupler by means of metal wires.
Stops: wooden stop levers laid out in 4 columns: 2 on the right and 2 on the
left of the keyboard. The upper part of the 2 left columns is for the Great
organ, the lower part is for the Echo organ; the upper part of the 2 right
columns is also for the Great organ, the lower one is for the pedal keyboard.
Marco Ruggeri

Nato a Cremona nel 1969, ha studiato con don G. Crema, E. Viccardi e G.
Fabiano diplomandosi in Organo (1989) e, con il massimo dei voti, in
Clavicembalo (1996); si è poi perfezionato con A. Marcon alla Schola
Cantorum di Basilea (1997-99). Premiato al concorso organistico di Bruges
(1996), ha vinto il 1° premio al Concorso Organistico di S. Elpidio a
Mare (1998) e al Concorso Clavicembalistico Nazionale di Bologna (1997).
Laureato, con lode, in Musicologia (Università di Pavia 1996), si dedica
allo studio della musica organistica e dell’organaria italiana
dell’Ottocento (in particolare, la riscoperta dell’opera organistica di Ponchielli e la pubblicazione del Catalogo del Fondo Musicale della
basilica di S. Maria di Campagna in Piacenza, Olschki 2003). Ha inciso per
Tactus, Sony, Stradivarius, MV Cremona, La Bottega
Discantica, San Paolo. L’incisione dei brani organistici di Ponchielli ha
ottenuto il riconoscimento «Musica eccezionale» dalla rivista «Musica»
(ottobre 2000). Recentemente sono usciti i CD dedicati all’opera per
organo di Padre Davide da Bergamo (2 CD), alle sonate per cembalo del
compositore cremonese G. B. Serini (XVIII sec.) e un’antologia di brani
di W. A. Mozart.
E’ docente al Conservatorio di Novara. A Cremona è organista della
Cappella Musicale della Cattedrale e titolare dell’organo-orchestra «Lingiardi
1877» della chiesa di S. Pietro al Po; consulente per gli organi per la
Curia; direttore artistico e docente presso la Scuola Diocesana di Musica
Sacra ‘D. Caifa’.

Born in Cremona in 1969, Marco Ruggieri studied with fathers G. Crema, E.
Viccardi and G. Fabiano. He obtained his Organ diploma with the highest
marks (1989) and his Harpsichord diploma (1996). He then completed his
studies with A. Marcon at the Schola Cantorum in Basil (1997-99).
A prize-winner at the Bruges organ competition (1996), he won first place
at the S. Elpidio a Mare Organ Competition (1998) and at the National
Harpsichord Competition of Bologna (1997).
After obtaining his Musicology Degree con lode (University of Pavia
1996), he dedicated himself to the study of organ music and the art of 18th
Century Italian organ building (in particular, to the rediscovery of
Ponchielli’s organistic works and the publication of the Catalogo del
Fondo Musicale della basilica di S. Maria di Campagna in Piacenza,
Olschki 2003).
He
has recorded for Tactus, Sony,
Stradivarius, MV Cremona, La Bottega Discantica, San Paolo. The recording
of Ponchielli’s organ pieces earned him the “Musica eccezionale”
(exceptional music) acclaim from «Musica» magazine (October 2000). Of
recent production, the release of the CDs dedicated to organ works by
Father Davide of Bergamo (2 CDs), sonatas for harpsichord by the Cremonese
composer G. B. Serini, (XVIII sec.) and an anthology of pieces by W. A.
Mozart.
He
is an instructor at the Novara Conservatory. In Cremona, he is organist
of the Cathedral’s “Cappella Musicale” and plays a symphonic organ built
by Lingiardi in 1877 at the “S. Pietro al Po” church; he is an organ
consultant for the Curia and artistic director and instructor at the “D.
Caifa” Diocesan School of Sacred Music.
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