|

Format : 1 CD Total Time : 65'10"
Label : MV Cremona
Catalog No.: MVC005 016
Publishing Year : 2005
Booklet: Italiano/English
Davide Pozzi
organ
Serassi 1792-
Vaiano cremasco (Cr)
1-16- Jacopo Antonio Arighi,
Sonate I- XVI
plus
BONUS TRACKS
17- Giuseppe Gonelli, Sonata I
18- Giuseppe Gonelli, Sonata VI
19- Giuseppe Gonelli,
Sonata XI
20- Giuseppe Gonelli, Sonata XII
Prima registrazione mondiale -First recording
Jacopo Antonio Arighi
di Marcello Villa
Nato a Viadana il 1 Aprile del 1704, Jacopo
Antonio Arighi studiò con Giuseppe
Gonelli, organista e maestro di cappella della Cattedrale di Cremona,con Benzoni
e con il celebre padre Giovanni Battista Martini a Bologna. Fu nominato
organista della Cappella delle Laudi nella Cattedrale di Cremona il 22 Aprile
del 1745,carica che mantenne almeno fino al 1782. Celebre fu la diatriba che si
scatenò fra lui e Pietro Chiarini, detto ‘Brescianino’, musicista attivo come
compositore teatrale a Cremona, proprio in seguito alla sua nomina di
organistain Cattedrale.

Jacopo Antonio Arighi
È ben documentata, ma difficilissima da chiarire con
esattezza e in ogni suo aspetto, la presenza di Arighi come organista e maestro
di Cappella nelle due istituzioni musicali della Cattedrale di Cremona; la
Cappella della Cattedrale e la Cappella delle Laudi. Esse amministravano e
regolavano differenti formazioni musicali ma, molto spesso, condividevano
organisti, maestri, cantori, ‘suonatori’, la cui presenza è documentata su
intricatissimi registri di difficile interpretazione. Nel 1746 fu iscritto alla
prestigiosa Accademia Filarmonica di Bologna per la cui ammissione compose un
Magnificat a 4 voci con archi. Quietatasi la rivalità con Chiarini, fu invitato
in qualità di cembalista dell’orchestra del locale Teatro Nazari dove fu
impegnato in varie stagioni teatrali.
Il 20 gennaio 1770 passò per Cremona,
diretto a Milano, il giovanissimo Wolfang Amadeus Mozart accompagnato dal
padre Leopold. Essi assistettero alla rappresentazione de La clemenza di Tito su
musica di Michel’Angelo Valentini, allestita per la tradizionale stagione
teatrale, dove proprio Arighi sedeva al cembalo. Il tredicenne Mozart annotò il
suo nome in una lettera spedita alla sorella Nannerl a Salisburgo dove, tra
l’altro, espresse interessanti giudizi su cantanti e musicisti incontrati a
Cremona. Arighi successe provvisoriamente a Pietro Chiarini il 31 Marzo 1777 per
5 anni nella carica di maestro di Cappella in Duomo. Attestata «[…] la sua
decrepita età di quasi novant’anni e la pressoché totale cecità[…]» fu
sostituito in qualità di organista nel 1795dal suo allievo Pietro Mezzadri il
quale già lo aiutava da almeno due anni.
Morì a Cremona il 6 Settembre 1797.
La produzione strumentale per
organo di Arighi qui presentata proviene principalmente dal manoscritto «Libro
di suonate d’organo, di diversi autori. Ad uso di Giacomo Poffa da Cremona,
l’anno 1743» conservato a Bruxelles presso la Bibliotheca Koninklijk -
Conservatoire Royal. Esso fu stilato da un certo Giacomo Poffa, organista
cremonese, e contiene una raccolta di oltre 130 brani organistici di autori
dell’epoca, tutti di area centro-padana. Altri brani sono stati rinvenuti nel
1972 in una soffitta del complesso monastico di S. Sigismondo in Cremona per
merito del sacerdote Don Cristino Cazzulani; egli trovò, arrotolate sui bracci
di alcuni appendiabiti, pagine varie di sonate e versetti dell’Arighi,
probabilmente autografi, all’interno di materiale proveniente dalla chiesa
sub-urbana di S. Maria al Campo, dove l’Arighi svolgeva il suo servizio al
seguito dei canonici del Duomo, proprietari della cascina-residenza estiva al
cui interno si trova ancora oggi la chiesa. La sua presenza è testimoniata anche
da una sua firma tuttora presente incisa sul legno della portella dell’antico
organo Antegnati, con indicazione dell'anno 1761. La sua opera completa per
organo è stata recentemente pubblicata dall’editore Armelin di Padova a cura di
Fausto Caporali. Altre composizioni di Arighi, esclusivamente a carattere sacro,
sono sparse per varie biblioteche. Da varie fonti si può dedurre che la sua
produzione musicale fu vastissima, ma purtroppo molta di essa è andata perduta.
BONUS TRACKS
17- Giuseppe Gonelli, Sonata I
18- Giuseppe Gonelli, Sonata VI
19- Giuseppe Gonelli, Sonata XI
20- Giuseppe Gonelli, Sonata XII

Giuseppe Gonelli
Nato a Cremona nel 1685, Giuseppe Gonelli
intraprese la carriera ecclesiastica e divenne sacerdote. La sua formazione
musicale si deve al romano Bernardo Caffi e il suo apprendistato avvenne fra
Loreto e Milano. Dal 19 Dicembre 1708 fu organista della Cappella delle Laudi a
Cremona; fu successivamente nominato organista della Cappella della Cattedrale e
forse fu anche maestro di cappella. Tracce della sua attività, assai celebrata
dai contemporanei, si registrano a Lodi, Piacenza e Praga. Compose messe, salmi,
antifone, mottetti, cantate spirituali e oratori. Morì il 17
febbraio 1745. I brani qui presentatati, tratti anch’essi dal "Libro di
suonate d’organo" di Poffa, mostrano chiaramente la matrice vivaldiana
allora in voga nella musica strumentale, con riferimenti evidenti alla scrittura
violinistica, alla spianata cantabilità e alla trasparenza dell’ordito.
Jacopo Antonio Arighi
by Marcello Villa
Born in Viadana on 1 April 1704,
Jacopo
Antonio Arighi
studied with
Giuseppe Gonelli, organist and Chapel Master of the Cremona Cathedral, with
Benzoni and with the celebrated Padre Giovanni Battista Martini in Bologna. He
was elected organist of the Lauds Chapel of the Cremona Cathedral on 22 April of
1745, a post he held until at least 1782. Immediately following his appointment
as organist in the Cathedral, a famous diatribe broke out between him and Pietro
Chiarini, named “Brescianino”, a musician active as a theatrical composer in
Cremona.
It is well documented but difficult to explain in
every aspect and with exactness Arighi’s presence as organist and Chapel Master
in the two musical institutions of the Cremona Cathedral, the “Cappella” and the
“Cappella delle Laudi” (Lauds Chapel). They administered and regulated
different musical formations but often shared organists, maestri,
singers, “players” whose presence is documented in intricate registries which
are difficult to interpret.
In 1746 he enrolled at the pretigious Accademia
Filarmonica of Bologna and for admission there composed a 4-voice Magnificat
with strings. As the rivalry with Chiarini quieted down, he was invited to be
harpsichordist of the local Teatro Nazri where he played for several theater
seasons. On 20 January 1770, the young Wolfgang Amadeus Mozart was passing
through Cremona on his way to Milan accompanied by his father Leopold. They
were present at a staging of “La clemenza di Tito” with music by Michel’Angelo
Valentini, staged for the traditional theater season with Arighi seated at the
harpsichord. The 13-year-old Mozart made mention of his name in a letter sent
to his sister, Nannerl, in Salzburg where, among other things, he made
interesting remarks about singers and musicians he met in Cremona.
Arighi temporarily succeeded Pietro Chiarini on
31 March 1777 for five years as Chapel Master of the Cremona Cathedral.
Affirmed << […] his decrepit age of nearly 90 years and his all but total
blindness […]>>, he was substituted in capacity as organist by a pupil of his
in 1795.
He died in Cremona on 6 September 1797.
Arighi’s
instrumental output for organ presented here comes mainly from the manuscript
<<« Libro di suonate d’organo, di diversi autori.
Ad uso di Giacomo Poffa da
Cremona,
l’anno 1743»
conserved in
Brussels at the Biblioteca Koninklijk – Conservatoire Royal. It was written out
by a certain Giacomo Poffa, Cremonese organist, and contains a collection of
organ pieces by authors of that period from the central Padana (central-eastern
Lombardy) area.
Other pieces were discovered in 1972 in an attic
of the S. Sigismondo monastery complex in Cremona thanks to the priest Don
Cristino Cazzulani. He found various pages of sonatas and verses by Arighi
covering the arms of some clothing hangers … among material coming from the
suburban church S. Maria al Campo where Arighi was active according to the canon
law of the Cathedral owners of the farm/summer residence inside of which the
church can still be found. Its presence is attested to as well by his signature
still engraved in the wooden door of the historic Antegnati organ with a
denotation of the year 1761.
His complete works for organ have recently been
published by the publisher Armelin of Padua and edited by Fausto Caporali. Other compositions by Arighi, of a solely sacred
character, are dispersed in various libraries. From various sources one can
deduce that his musical output was extremely ample but unfortunately many of
these works have been lost.
BONUS TRACKS
17- Giuseppe Gonelli, Sonata I
18- Giuseppe Gonelli, Sonata VI
19- Giuseppe Gonelli, Sonata XI
20- Giuseppe Gonelli, Sonata XII
Born in
Cremona in 1685,
Giuseppe
Gonelli
undertook an ecclesiastic career and became a priest. He owes his
musical formation to the Roman Berardo Caffi and his apprenticeship took place
between Loreto and Milan. From 19 December 1708 he was organist
of the
Lauds
in Cremona; he was then elected organist of the Ordinary Chapel and was perhaps
Chapel Master. Traces of his activity, much praised by his contemporaries, are
recorded in Lodi, Piacenza and Prague. He composed masses, psalms, antiphonies,
motets, spiritual cantatas and oratorios. He died 17 February 1745. The pieces
presented here, also taken from the
Libro di
suonate d’organo
by Poffa, clearly show the Vivaldian matrix in vogue in instrumental music of
that period with clear references to violinistic writing, smooth
cantabile
style and transparent texture.
Cremona 1745-46: un posto vacante, un concorso,
una “querelle”….
di Marcello Villa
Morto il
Gonelli, la Fabbriceria del Duomo dovette aprire il concorso per l’assunzione di
un nuovo organista. I principali contendenti erano appunto Pietro Chiarini,
detto “Brescianino”, sostenuto dai Prefetti della Fabbriceria e il nostro Arighi,
sostenuto dal Vescovo Litta. Vinse Arighi ma Chiarini usò tutte le sue armi per
sfiduciare il rivale, diffondendo calunnie e pubbliche accuse di non saper
comporre, di avere totale inesperienza nel campo della musica sacra, di non
conoscere il contrappunto. Nella diatriba che ne scaturì furono coinvolti oltre
la Fabbriceria e il Vescovo Litta, anche il Capitolo della Cattedrale e il
Consiglio generale della città. Si decise di chiedere un giudizio super
partes a Giovanni Battista Martini il quale, assieme al parere da lui stesso
chiesto ad altri importanti e stimati maestri quali Giacomo Ant.° Perti, D.
Giuseppe Maria Carretti, Angelo Caroli, Giuseppe Matteo Alberti Principe
dell'Accademia de' Filarmonici, si espressero a favore di Arighi. Fu pubblicato
anche il fascicolo intitolato « Attestati in difesa del sig d. Iacopo Arighi
Maestro di Cappella della Cattedrale di Cremona, non che le Ragioni esposte dal
P.Gio Battista Martini in confermazione dei predetti attestati», affinché il
giudizio di Padre Martini fosse a tutti noto: «Da
quanto finora ho detto, resta chiaro, che il Sig. Don Arrighi merita d'esser
annoverato tra i Profesessori di Musica più celebri de' nostri tempi, e
giustamente gode il posto di Mastro di Cappella del Duomo di Cremona, non
solamente perchè egli è Ecclesiastico, e Sacerdote; e a tenor de' Decreti che
promulgò il grande Arcivescovo di Milano, e zelantissimo della disciplina
Ecclesiastica S. Carlo Borromeo: Cantores, ubi fieri potest, Clerici sint.
Concil. Mediol. I. P. 2, de Musica et Cantoribus, ma ancora perchè ha in se
tutte quelle parti, che sono necessarie ad un Mastro di Cappella Ecclesiastico,
e che lo qualificano per un uomo eccellente nell'arte del contrappunto; e in
fede di quanto ho esposto con tutta sincerità e verità, ho scritta la presente
di mia mano In Bologna questo dì 6 Settembre 1746. Io Fr. Gio. Battista Martini
maestro di Cappella di San Francesco in Bologna ».
Chiarini
dovette sottostare a così autorevole giudizio evitando di inasprire la
questione, dedicandosi al teatro, per in quale dimostrava di avere un grande
talento di compositore.
In seguito il
Vescovo Litta inviò a Padre Martini una lettera ringraziandolo per il «[…]
replicato incomodo che s’è piaciuto darsi nel trasmettermi un Attestato […] a
favore del sacerdote Arighi, mio Maestro di capella […]» affinché «[…]
a confusione de di Lui Emoli […] non oseranno né cavillare, né di produrre in
iscritto i loro sentimenti, che non potranno se non manifestare maggiormente le
loro ignoranza […]».
Il 27 ottobre 1746 Arighi fu accettato come
membro dell’ Accademia Filarmonica di Bologna. Tutta la documentazione relativa a questa
querelle è conservata presso il Museo Bibliografico Musicale di Bologna e
rappresenta un curioso ed interessante capitolo della storia musicale, fatto di
intrighi e appassionate lotte tra fazioni opposte legate ad una o un’altra
scuola ma che dimostra quanto allora fosse importante il ruolo della musica
nella liturgia e nella vita della Chiesa. E’ anche la storia singolare di un
musicista locale, che assunse, grazie ad un posto vacante, un concorso e una
querelle, grande notorietà e prestigio.
Note
interpretative
di Davide Pozzi
Dopo
lo sviluppo delle tecniche di costruzione degli strumenti ad arco avutosi in età
barocca e con esso, quindi, la larga diffusione della sonata solistica a due o a
tre, nella prima metà del XVIII secolo sono gli strumenti a tastiera ad
acquistare la massima importanza, affrancandosi dal sostenere il semplice ruolo
di accompagnamento. Se le sonate di Alessandro Scarlatti possono definirsi una
naturale evoluzione dello stile toccatistico, quelle del figlio Domenico si
pongono come novità assoluta nel panorama musicale tastieristico, non solo
italiano: una struttura bipartita spesso monotematica o imitativa tra le due
voci affidate alle due mani. Le sonate per organo di Giacomo Arighi si
inseriscono in questo panorama senza stravolgerlo, ma rappresentando un fulgido
esempio degli stilemi dell’area Cremonese e Lombarda (si pensi alle sonate di
Giovan Battista Sammartini). Abbandonato oramai qualsiasi passaggio
contrappuntistico, sono le melodie accompagnate da semplici linee di basso, a
volte numerato, a caratterizzare la maggior parte dei brani, lasciando spazio ad
alcune soluzioni più virtuosistiche con accordi spezzati ed un uso più ampio
della tastiera. Solo in una sonata, definita Ripieno,
è chiara una derivazione dalle antiche intonazioni e una destinazione
probabilmente liturgica di apertura o conclusione. Viste le caratteristiche delle
sonate, è stato scelto per la registrazione un organo a due manuali. Questo al
fine di ottenere sempre, non solamente utilizzando la spezzatura della tastiera,
la massima chiarezza nella divisione tra melodia e accompagnamento e la varietà
di colori o di effetti di eco nelle sonate che, pur mantenendosi monotematiche,
presentano sviluppi più arditi.
Cremona 1745-46: an opening, a competition,
a “querelle” …
by Marcello Villa
With Gonelli deceased, the Cathedral’s Vestry
Board had to open the competition to hire a new organist. The principle
contenders were Pietro Chiarini, named “Brescianino”, supported by the prefects
of the Vestry Board, and our Arighi, supported by Bishop Litta. Arighi won but
Chiarini used every weapon to undermine his rival spreading slander and public
accusations that he didn’t know how to compose, was totally inexperienced in the
field of sacred music, and that he didn’t know counterpoint. In addition to the
Vestry Board and Bishop Litta, the Cathedral College and the General Council of
the city were involved in the diatribe which followed. It was decided to
request a super partes judgment from Giovanni Battista Martini who,
together with opinions he asked of other esteemed maestri among whom
Giacomo Ant.° Perti, D. Giuseppe Maria Carretti, Angelo Caroli, Giuseppe Matteo
Alberti “Prince” of the Accademia de' Filarmonici, adjudicated in favor of
Arighi. A booklet was published entitled << Declaration in defence of Mr.
Iacopo Arighi Chapel Master of the Cremona Cathedral, as well as Reasons given
by Father Gio Battista Martini in confirmation of said declaration>> so that
Father Martini’s judgment would be known to all: <<For that which I have said
until now, be it clear that Mr. Don Arrighi merits to be numbered among the most
celebrated Professors of Music of our time and rightly enjoy the position of
Chapel Master of the Dome of Cremona not only because he is an Ecclesiast and
Priest, and in accord with the Decrees promulgated by the great Archbishop of
Milan, and very zealous in the Ecclesiastic discipline of S. Carlo Borromeo:
Cantores ubi fieri potest, Clerici sint. Concil. Mediol. I. P. 2, de Musica et
Cantoribus, but again because he possesses all those parts which are
necessary for an Ecclesiastic Chapel Master and they qualify him as a man
excellent in the art of counterpoint; and bearing witness to what I have stated
in all sincerity and truth, the present has been written by my hand in Bologna
this 6 September 1746. I, Fr. Giovanni Battista Martini, Chapel Master of the
“Cappella di San Francesco” in Bologna
Next the Bishop Litta sent a letter to Padre
Martini thanking him for the <<[…] bothersome reply that You pleased to dispatch
to me a Statement […] in favor of the priest Arighi, my Chapel Master […]>> so
that <<[…] to his contenders’ dismay […] they will dare to neither squabble nor
produce in writing their sentiments that could only show even more their
ignorance […]>>. On 27October 1746, Arighi was accepted as a
member of the Accademia Filarmonica di Bologna. All the documentation relating to the dispute is
conserved in the Museo Bibliografico Musicale di Bologna and characterizes a
curious and interesting chapter of music history made up of intrigues and
passionate fights between opposing factions tied to one or another school but
which shows how important a role music had at that time in the liturgy and life
of the church. It is also the singular story of a local musician who, thanks to
a vacant post and a quarrel, gained great notoriety and prestige.

Cremona - XVII Century
Performance notes
by Davide Pozzi
After the
development of string instrument building which took place during the Baroque
era and the consequent wide diffusion of solo sonatas a
due o a tre,
keyboard instruments during the first half of the 18th
Century obtain the greatest importance, freeing themselves from the simple role
of accompaniment. If the
sonatas by Alessandro Scarlatti can be defined as a natural evolution of the
toccata
style, those of his son Domenico propose themselves as something absolutely new
on the musical keyboard panorama, both Italian and otherwise: a two-part
structure, often monothematic or imitative between the voices assigned to the
two hands. The organ
sonatas by Giacomo Arrighi insert themselves into this panorama without
upsetting it, but they are also a shining example of the Cremonese-Lombard style
(one thinks of the sonatas of Giovan Battista Sammartini). Contrapuntal
passages being abandoned by now, melodies accompanied by simple bass lines,
sometimes figured, characterize the majority of the pieces leaving room for some
more virtuosic solutions with broken chords and a wider use of the keyboard.
Only in one sonata, defined Ripieno, is there a clear derivation from ancient
intonazioni
and probably intended for the opening or closing of a liturgy.
Given the characteristics of the sonatas, an
organ with two manuals has been chosen for its registration. This was done with
the aim of always obtaining – not only by using the split keyboards – maximum
clearness in the division between melody and accompaniment and a variety of
colors or echo effects in the sonatas that, while being monothematic, do present
more daring developments.
Davide Pozzi

Davide
Pozzi,
nato nel 1975, si è diplomato con il massimo dei voti in organo e
composizione organistica (Eva Frick Galliera)e in clavicembalo –
fortepiano – clavicordo (M.Porrà) al Conservatorio "G.Verdi" di Milano.
Ha poi proseguito i suoi studi alla Civica Scuola di Musica di Milano
diplomandosi, sempre con il massimo dei voti,nella classe di organo
barocco di Lorenzo Ghielmi. Qui ha anche intensificato con Laura Alvini lo
studio del clavicembalo. Infine si è perfezionato alla "Schola Cantorum"
di Basilea in organo con J.C.Zehnder e in cembalo con A. Marcon. È stato
premiato in concorsi organistici nazionali e nel 2000,come cembalista del
gruppo "Estro Cromatico", ha vinto il secondo premio al concorso
internazionale "Bonporti" di Rovereto e il premio "Barenreiter" al
Telemann di Magdeburgo, entrambi presieduti da Gustav Leonhardt.
Come solista ha suonato all'organo e al
cembalo per associazioni, festivals ed enti culturali di primissimo piano
( Musica e Poesia a S.Maurizio, Teatro Regio di Parma, Auditorium di
Milano Antichi organi in Concerto,”Musica Rara – Milano” ecc.); inoltre
collabora stabilmente con “L’Aura Soave-Cremona”, “Fantazyas”, I
Madrigalisti Ambrosiani, il gruppo vocale “Musica Laudantes”, l'Orchestra
Sinfonica di Milano "G. Verdi", “Musica Rara”, “Stradella Consort”,
“Cordia Brunico” ed altri, suonando per importanti stagioni e festival
internazionali in Italia e all’estero, con artisti e direttori di fama
mondiale ( R.Chailly, C. Hogwood, H. Rilling, E.Kirkby, A Bernardini,
ecc. ). Ha suonato concerti di Bach, Galuppi e Handel per cembalo – organo
e orchestra. Ha inciso per Amadeus, Stradivarius, Bongiovanni, La
Bottega Discantica, Rai Radio 3, Tactus,
Bayerische Rundkuft classic e ORF.
Davide
Pozzi,
born in 1975 he graduated with the honors in organ and organ composition
(Eva Frick Galliera) and in harpsichord – fortepiano – clavichord (M.Porrà)
at the “G.Verdi” Conservatory in Milan. He then continued his studies at
the Civica Scuola di Musica in Milan receiving his diploma, again with
honors, in Lorenzo Ghielmi’s baroque organ class. While there he also
enhanced his harpsichord studies with Laura Alvini. Finally, he attended
the “Schola Cantorum” of Basel for post-graduate studies in organ with
J.C. Zehnder and in harpsichord with A. Marcon. He was a prize recipient in
organ competitions and in the year 2000 as ensemble harpsichordist of the
group “Estro Cromatico” he won second prize at the international
competition “Bonporti” in Rovereto and the “Barenreiter” prize at Telemann
of Magdeburg, both presided over by Gustav Leonhardt.
As soloist he has played organ and
harpsichord for associations, festivals and cultural institutions of the
highest level ( Musica e Poesia a S.
Maurizio, Teatro Regio di Parma,
Auditorium di Milano Antichi organi in Concerto, “Musica Rara – Milano”
etc.). In addition, he regularly collaborates with “L’Aura Soave-Cremona”,
“Fantazyas”, I Madrigalisti Ambrosiani, the vocal group “Musica Laudantes”,
l’Orchestra Sinfonica di Milano “G. Verdi”, “Musica Rara”, “Strabella
Consort”, “Cordia Brunico” and others, playing for important concert
seasons and international festivals in Italy and abroad with artists and
directors of worldwide acclaim (R.Chailly, C. Hogwood, H. Rilling,
E.Kirkby, A Bernardini, etc.) He has played concertos by Bach, Galuppi
and Handel for harpsichord – organ and orchestra. He has recorded for
Amadeus, Stradivarius, Bongiovanni, La Bottega Discantica, Rai Radio
3,
Tactus, Bayerische Rundkuft classic and ORF.

|
|